Pino Daniele resterà immortale

Nato nel Quartiere Porto di Napoli, Pino Daniele era il primogenito di sei figli di un modesto lavoratore portuale. Le condizioni economiche...


Nato nel Quartiere Porto di Napoli, Pino Daniele era il primogenito di sei figli di un modesto lavoratore portuale. Le condizioni economiche della famiglia d'origine erano così povere che da bambino "non comprò la foto scolastica". Frequentò le scuole elementari presso l'istituto "Oberdan" di via Carrozzieri, dove ebbe come compagno di classe Enzo Gragnaniello. Qui Daniele si distinse rispetto agli altri bambini per la costante attenzione all'ordine e alla cura di sé. Frequentò l'Istituto Armando Diaz di Napoli dove si diplomò in ragioneria, e imparò a suonare la chitarra da autodidatta.

Cominciò la sua carriera artistica con il gruppo "Batracomiomachia", con Paolo Raffone, Rosario Jermano, Rino Zurzolo, Enzo Avitabile e Enzo Ciervo poi nel 1975 iniziò l'attività di session man, suonando nell'album che Mario Musella registrò per la King di Aurelio Fierro e che è rimasto inedito fino al 2012, anno in cui è stato pubblicato con il titolo Arrivederci, e, l'anno seguente, in Suspiro di Jenny Sorrenti, in Le due facce di Gianni Nazzaro di Gianni Nazzaro(cantando anche i cori nella canzone Me ne vado) ed accompagnando in tour Bobby Solo.

Sempre nel 1976 entrò a far parte, come bassista, dei Napoli Centrale, dove incontrò James Senese. Verso la fine del 1976 Claudio Poggi, produttore discografico della EMI Italiana, ascoltò una cassetta provino con alcuni brani originali del giovane Daniele, che decise di seguire discograficamente. Già a metà anno quindi venne inciso un singolo in 45 giri intitolato Ca calore/Fortunato.

Terra mia, l'album d'esordio del 1977 dove venivano tra l'altro recuperati i brani del precedente singolo, denotò il profondo legame del cantautore con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le musiche che per i testi, i quali ricordano, talvolta, canti e usanze popolari tipicamente napoletane. Tra i brani dell'album di maggiore successo sono sicuramente Terra mia, ma soprattutto 'Na tazzulella 'e cafè, molto gettonata da Renzo Arbore nel suo programma Alto gradimento e Napule è che nel tempo sarà un vero manifesto per l'autore (che l'aveva scritta a soli 18 anni) e per l'intera città.

James Senese avrebbe contribuito in modo rilevante alla realizzazione dei successivi tre album: Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981). Fu influenzato dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, da George Benson e soprattutto dal blues, realizzando una sintesi fra elementi musicali e linguistici diversissimi, con vena personale e sempre controllata sul piano compositivo.

Seguirono anni brillanti che portarono il cantautore napoletano a fare breccia nei cuori dei fans partenopei ed italiani.

La sera del 4 gennaio 2015, Pino Daniele, già sofferente di problemi cardiaci, ha avuto un infarto presso la sua casa di Orbetello in Toscana. Giunto grave all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dopo vani tentativi di rianimazione il cantautore è stato dichiarato morto alle ore 22:45.

La scomparsa del cantautore ha generato forti risposte emotive soprattutto a Napoli, dove una folla di circa 100.000 persone si è riunita in Piazza del Plebiscito la sera del 6 gennaio per commemorare Pino Daniele cantando le sue canzoni. I funerali si sono svolti in due tappe distinte: la mattina del 7 gennaio 2015 al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma e la sera in Piazza del Plebiscito nella sua città natale, una cerimonia svolta all'aperto officiata dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe a cui hanno partecipato circa centomila persone.

A noi di musical channel, ci piace ricordarlo cosi...


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